Che cosa è il programma “Sacramenti Web”? No, non è una nuova invenzione del nostro vulcanico Parroco per amministrare i Sacramenti da remoto! Si tratta, invece, di un servizio informatico gestito dal Vicariato che consente alle parrocchie romane di accedere, tramite il web, ad una banca dati anagrafica dei Sacramenti amministrati nella Diocesi di Roma, con circa 3.300.000 record. Fino ad ora vi hanno aderito circa 250 parrocchie romane. La nostra parrocchia di Gesù Bambino a Sacco Pastore vi ha aderito dal 2019, grazie alla lungimirante visione di Don Gianfranco e alla disponibilità di un volontario dell’Ufficio Parrocchiale.

Presso questo Ufficio, infatti, ci sono in servizio alcuni volontari che operano nello spirito di servizio dettato dal Vangelo di Luca (“…ma chi è il più grande tra voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve. Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve – Lc 22,26-27). I volontari, nel puntuale rispetto delle norme sulla privacy (il Regolamento UE 2016/679 o GDPR), trattandosi di dati estremamente sensibili, aiutano il Parroco a tenere i registri cartacei dei battesimi, prime comunioni, cresime e matrimoni. Uno dei volontari, inoltre, carica sulla banca dati del Vicariato tutti i Sacramenti di battesimo e di cresima che vengono amministrati nella nostra Parrocchia. Ad oggi sono stati registrati circa 4500 battesimi e 2200 cresime. All’Ufficio Matrimoni del Vicariato è riservato, invece, il compito di inserire i dati relativi ai matrimoni, in ragione dei delicati aspetti legali correlati a quel Sacramento.

Attraverso l’applicazione “Sacramenti Web” è possibile effettuare la ricerca di dati sui Sacramenti di battesimo, cresima e matrimonio amministrati nella parrocchia, stampare i relativi certificati ed elaborare delle statistiche al riguardo. E’ pure possibile scambiare, per via informatica, tra le parrocchie romane le notifiche delle nuove cresime da annotare sui registri dei battesimi, senza dover più spedire le cartoline postali che si usavano un tempo. E’ ancora possibile inviare/ricevere, sempre in via automatizzata, le notifiche di matrimonio dei battezzati nella nostra parrocchia da annotare sui registri parrocchiali. Anche la Chiesa si evolve ed utilizza giustamente le nuove tecnologie!

Le cartoline postali, oggi da spedire in busta chiusa sempre per rispetto della privacy, restano ancora in uso per scambiare i dati dei Sacramenti tra le parrocchie italiane o straniere, anche se qualcuno prova ad adeguarsi ai tempi con l’invio delle e-mail.

Nel 2020, durante i noiosi giorni del lockdown per il Covid-19, un nostro volontario, consultando i preziosi registri parrocchiali con l’autorizzazione del Parroco, ha pazientemente caricato sulla banca dati tutti i battesimi e le cresime amministrati in parrocchia dalla sua nascita, nel marzo 1957, fino ai primi anni ’80 anni. Da allora, infatti, la banca dati era già stata popolata dal personale del Vicariato, sulla base degli elenchi cartacei portati ogni anno in Laterano da Don Giuseppe e da Don Tonino. Siamo una delle poche parrocchie che è andata così indietro nel tempo, e ne siamo fieri!

Si è pure proceduto a verificare, uno per uno, tutte le migliaia di battesimi e cresime registrati in banca dati, correggendo – con l’avallo del Vicariato – gli eventuali errori presenti sui registri o sulla banca dati. Infatti tanti battesimi annotati sui nostri registri parrocchiali risultavano erroneamente essere stati amministrati – per assonanza di nome – presso l’Ospedale Bambino Gesù del Gianicolo o nella parrocchia di Gesù Buon Pastore alla Montagnola.

E caricando i dati di fine anni ’50 è stata scoperta pure qualche singolare situazione, come quella di un parrocchiano che risultava battezzato prima di nascere! L’errore era stato fatto al momento di registrarne la cresima, riportando come data di battesimo il mese di novembre del 195… Ma altrove quella persona risultava nata a gennaio dell’anno successivo. Che strano! A stare al registro della cresima, il battesimo risultava amministrato un mese e mezzo prima della nascita. Il mistero è stato chiarito dal nostro volontario che, più tignoso di un Maigret o di un Montalbano, ne ha parlato amichevolmente con il diretto interessato ed ha scoperto che lui è nato effettivamente a novembre, ma per fargli guadagnare un anno, i familiari lo avevano registrato all’anagrafe a gennaio. Quindi sul registro delle cresime era stata annotata la data reale (di novembre) e non quella anagrafica (di gennaio). Per fortuna il parrocchiano è felicemente sposato, per cui l’incongruenza tra le date (oggi comunque sistemata) è risultata irrilevante. Quanti altri aneddoti si potrebbero ancora raccontare; magari ne parliamo la prossima volta.

Antonio